Linee guida per trattare atassia e altri disturbi cerebellari

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 24 febbraio 2018.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Zesiewicz e numerosi colleghi, per conto dell’American Academy of Neurology e seguendo la metodologia sviluppata in seno a questa istituzione, hanno condotto una revisione sistematica per verificare le evidenze dell’efficacia nel trattamento dell’atassia. Lo studio, analitico e accurato, ha consentito di sviluppare delle linee guida per la terapia delle varie forme di atassia e altre forme di disfunzione motoria cerebellare.

(Zesiewicz T. A., et al., Comprehensive systematic review summary: Treatment of cerebellar motor dysfunction and ataxia: Report of the Guideline Development, Dissemination, and Implementation Subcommittee of the American Academy of Neurology. Neurology – Epub ahead of print doi: 10.1212/WNL.0000000000005055., Feb. 9, 2018).

Si riporta solo una parte del lunghissimo elenco di istituti di provenienza: Department of Neurology, University of South Florida, Tampa, Florida (USA); Department of Neurology, Emory University, Atlanta, Georgia (USA); Department of Neurology, Columbia University, New York, NY (USA); Department of Neurology, University of California at Los Angeles, Los Angeles, California (USA); Department of Neurology, Houston Methodist Research Institute, Texas (USA); Department of Neurology, University of Florida, College of Medicine, Gainesville, Florida (USA); Department of Neurology, Massachusetts General Hospital and Department of Neurology, Harvard Medical School, Boston, Massachusetts (USA).

Qui di seguito si propongono le indicazioni.

Pazienti con atassia episodica tipo 2,4. L’aminopiridina alla dose si 15 mg/d probabilmente riduce la frequenza degli attacchi di atassia, nel corso di tre mesi (1 Class I study).

Pazienti con atassia ad eziologia mista. Il riluzolo probabilmente riduce i segni di atassia dopo 8 settimane (1 Class I study).

Pazienti con atassia da malattia di Friedreich (eredo-atassia spino-cerebellare) o atassia spinocerebellare (SCA). Il riluzolo probabilmente riduce i segni di atassia dopo 12 mesi (1 Class I study).

Pazienti con SCA tipo 3. L’acido valproico 1.200 mg/dose può migliorare l’atassia dopo 12 settimane.

Pazienti con degenerazione spino-cerebellare. Il Thyrotropin-Releasing Hormone (TRH) probabilmente migliora alcuni segni di atassia in 10-14 giorni (1 Class II study).

Pazienti con SCA tipo 3 ambulatoriali. Il litio probabilmente non migliora i segni di atassia nel corso di 48 settimane (1 Class I study).

Pazienti con atassia da malattia di Friedreich (eredo-atassia spino-cerebellare). Il deferiprone può peggiorare i segni di atassia durante sei mesi (1 Class I study).

 

I dati sono risultati insufficienti per sostenere o sconsigliare l’uso di numerosi agenti farmacoterapeutici.

 

Per i presidi terapeutici non farmacologici sono state fornite le indicazioni seguenti.

Pazienti con forme di atassia degenerativa. Nei pazienti ospedalizzati 4 settimane di riabilitazione possono ridurre l’atassia e migliorare la funzione motoria. (1 Class I study)

Pazienti con segni motori cerebellari. La stimolazione magnetica transcranica (TMS, da transcranial magnetic stimulation) può ridurre i segni motori cerebellari in 21 giorni (1 Class II study).

Pazienti con atassia associata a sclerosi multipla. L’aggiunta di pressure splints non sembra apportare benefici, paragonata alla riabilitazione neuromuscolare da sola (1 Class II study).

 

I dati sono risultati insufficienti per sostenere o sconsigliare l’uso della terapia di vibrazione (stochastic whole-body vibration therapy; 1 Class III study).

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-24 febbraio 2018

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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